Dalla Fondazione Lelio Basso

riceviamo e pubblichiamo

 

OSSERVATORIO SUL RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI IN EUROPA

 

Newsletter n. 48

 

15 gennaio 2015

 

 

 

Aggiornamento sulla giurisprudenza e sugli atti rilevanti per la protezione dei diritti fondamentali inseriti nel sito www.europeanrights.eu

 

 

Quanto agli atti dell’Unione europea abbiamo inserito:

 

  • la Risoluzione del Parlamento europeo del 17.12.2014 sul      riconoscimento dello Stato di Palestina;
  • la Risoluzione del Parlamento europeo del 27.11.2014 sul      25° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti      dell’infanzia.

 

 

Per il Consiglio d’Europa segnaliamo le seguenti risoluzioni e raccomandazioni:

 

dell’Assemblea parlamentare:

 

  • la Risoluzione 2027 del 18.11.2014, “Prevenire la violenza nei confronti delle donne concentrandosi sugli autori”;
  • la Risoluzione 2026 del 18.11.2014, “Alternative alla sistemazione di sfollati e rifugiati in centri collettivi non conformi alle norme”;
  • la Risoluzione 2025 e la Raccomandazione 2059 del 18.11.2014, “La risistemazione dei rifugiati: promuovere una maggiore solidarietà”;
  • la Risoluzione 2024 e la Raccomandazione 2058 del 18.11.2014, “L’esclusione sociale: un pericolo per le democrazie europee”;
  • la Risoluzione 2023 del 18.11.2014, “Misurare e migliorare il benessere dei cittadini europei”;
  • la Risoluzione 2022 e la Raccomandazione 2057 del 18.11.2014, “Provvedimenti miranti a prevenire l’abuso della Convenzione sul trasferimento delle persone condannate” (STCE n.112).

 

 

Per la Corte di giustizia abbiamo inserito le sentenze:

 

  • 18.12.2014, C-562/13, Centre public d’action sociale d’Ottignies-Louvain-la-Neuve c.      Moussa Abdida, sulle garanzie spettanti ad un cittadino di      un paese terzo affetto      da una grave malattia che      soggiorna irregolarmente in uno Stato membro ed è in attesa di rimpatrio;
  • 18.12.2014, C-542/13, Mohamed      M’Bodj, sull’assistenza sociale e l’assistenza      sanitaria ad un cittadino di paese terzo autorizzato a soggiornare perché      affetto da una malattia che comporta un rischio effettivo per la vita o      l’integrità fisica o un rischio effettivo di trattamenti inumani o      degradanti;
  • 18.12.2014, C-523/13, Walter Larcher, sulla previdenza      sociale di lavoratori migranti e sul principio di non discriminazione;
  • 18.12.2014, C-364/13, International Stem Cell      Corporation, sulla brevettabilità degli utilizzi di un organismo non      in grado di svilupparsi in essere umano;
  • 18.12.2014, C-354/13, Fag og Arbejde (FOA), sulla      parità di trattamento in materia di occupazione e sul divieto di      discriminazione fondata sull’handicap;
  • 18.12.2014, C-202/13, McCarthy e a., sulla libera      circolazione dei cittadini dell’UE e sul diritto d’ingresso di un      familiare, cittadino di un paese terzo;
  • 11.12.2014, C-249/13, Khaled      Boudjlida, sul diritto di un cittadino di un paese terzo, in soggiorno      irregolare, di essere ascoltato;
  • 11.12.2014, C-212/13, František Ryneš, sul bilanciamento, in      caso di videoregistrazione, tra la protezione dei dati personali e la      protezione dei beni e della salute del soggetto che ha installato una      videocamera di sorveglianza sulla propria abitazione;
  • 11.12.2014, C-113/13, Azienda sanitaria locale n. 5      «Spezzino», sul servizio      di trasporto sanitario d’urgenza, la libera prestazione dei servizi ed i      principi di parità di trattamento e di non discriminazione;
  • 9.12.2014, causa C-261/13 P, Schönberger c. Parlamento europeo,      sul trattamento delle petizioni indirizzate al Parlamento europeo;
  • 02.12.2014, cause riunite C-148/13, C-149/13, C-150/13, A, B, C, sulle  modalità in base alle quali le autorità      nazionali possono valutare la credibilità dell’orientamento omosessuale      dei richiedenti asilo;
  • 26.11.2014, cause riunite C-22/13, C-61/13, C-62/13, C-63/13,      C-418/13, Mascolo, Forni, Racca,      Comune di Napoli, Ministero      dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sulla protezione dei lavoratori e sul      rinnovo illimitato dei contratti a tempo determinato nel settore della      scuola in Italia;
  • 13.11.2014, C-416/13, Mario Vital Pérez, sul      divieto di discriminazione in base all’età;
  • 11.11.2014, C-530/13, Schmitzer, sulla parità di      trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro;
  • 11.11.2014, C-333/13, Elisabeta      Dano e Florin Dano, sulla libera circolazione delle persone e sulla loro      esclusione dalle prestazioni speciali in denaro di carattere non      contributivo;

 

Segnaliamo inoltre il Parere 2/13 del 18.12.2014 sulla compatibilità con il diritto dell’UE del progetto di accordo di adesione dell’UE alla CEDU.

 

 

Per la Corte europea dei diritti umani segnaliamo le sentenze:

 

  • 11.12.2014, Hanzelkovi c. Repubblica Ceca (n.      43643/10), sull’obbligo per la madre e il figlio appena nato di tornare      all’ospedale dopo il parto, che costituisce una violazione del rispetto      alla vita privata e familiare e del diritto a un ricorso effettivo;
  • 4.12.2014, Ali Samatar e altri c. Francia (n.      17110/10 e 17301/10) e Hassan e      altri c. Francia (n. 46695/10 e 54588/10), sul diritto alla libertà e      alla sicurezza, considerato che il sistema giuridico francese in vigore      all’epoca dei fatti non garantiva in maniera sufficiente il diritto dei      ricorrenti alla libertà e alla possibilità di essere portati nel più breve      tempo possibile dinanzi a un giudice;
  • 4.12.2014, Navalnyy e Yashin c. Russia (n.      76204/11), sulle sanzioni sproporzionate inflitte a militanti      dell’opposizione russa per aver partecipato a una manifestazione      spontanea;
  • 2.12.2014, Güler e Uğur c. Turchia (n.      31706/10 e 33088/10), sulla violazione del diritto alla libertà di      pensiero, coscienza e religione;
  • 2.12.2014, Emel Boyraz c. Turchia (n.      61960/08), sul licenziamento di un agente di sicurezza motivato dal fatto      che era una donna, ritenuto discriminatorio ai sensi della Convenzione;
  • 27.11.2014, Amirov c. Russia (n. 51857/13),      secondo cui la Russia non avrebbe adempiuto all’obbligazione positiva di      fornire cure indipendenti e adeguate alla situazione medica di un detenuto      gravemente malato;
  • 25.11.2014, Vasilescu c. Belgio (n. 64682/12),      con cui la Corte ha raccomandato al Belgio di adottare le misure      necessarie a garantire alle persone private della libertà condizioni      adeguate di detenzione;
  • 20.11.2014, Jaloud c. Paesi Bassi (n.      47708/08), secondo cui i Paesi Bassi non avrebbero indagato adeguatamente      sull’uccisione di un civile in Iraq durante l’occupazione militare      multinazionale del 2014;
  • 18.11.2014, Aras c. Turchia (n. 15065/07),      sulla mancanza di una difesa legale effettiva e della presenza di un      avvocato durante un interrogatorio;
  • 13.11.2014, Bodein c. Francia (n. 40014/10),      secondo cui la condanna a pena perpetua, suscettibile di venire      riesaminata dopo 26 anni, va considerata conforme agli articoli 3 e 6      della Convenzione;
  • 4.11.2014, Dvořáček c. Repubblica Ceca (n.      12927/13), in tema di trattamento medico “protettivo” durante      l’internamento del ricorrente in un ospedale psichiatrico, che non avrebbe      violato l’articolo 3 della Convenzione;
  • 4.11.2014, Braun c. Polonia (n. 30162/10), sulla      condanna per diffamazione di uno storico per aver accusato un personaggio      pubblico di essere implicato nei servizi segreti: le giurisdizioni      polacche non avrebbero dovuto applicare norme più severe di quelle      applicate ai giornalisti.

 

 

In ambito extraeuropeo abbiamo inserito:

 

  • la sentenza dell’United      States District Court for the Western District of Pennsylvania del      16.12.2014, che ha definito incostituzionale l’Azione Esecutiva      sull’immigrazione annunciata dal Presidente Obama, per violazione del principio      di separazione dei poteri e della Take      Care Clause di cui alla Costituzione degli Stati Uniti;
  • la sentenza della Corte      Penale Internazionale dell’01.12.2014, causa The Prosecutor v. Thomas Lubanga Dyilo, che ha confermato la      sentenza di condanna a 14 anni di reclusione imposta in primo grado      all’imputato per il crimine di arruolamento di bambini-soldato e per il      loro utilizzo attivo nelle ostilità;
  • le ordinanze dell’United States District Court Eastern District of Arkansas      Western Division del 25.11.2014, dell’United States District Court for the Southern District of      Mississippi Northern Division del 25.11.2014, dell’United States District Court for the      District of Montana Great Falls Division del 19.11.2014, dell’United States District Court District      of South Carolina Charleston Division del 12.11.2014, dell’United States District Court for the      Southern District of West Virginia del 07.11.2014, dell’United States District Court for the      District of Kansas del 04.11.2014, e della Missouri Circuit Court Twenty-Second Judicial Circuit      del 05.11.2014, che hanno sancito l’illegittimità costituzionale delle      disposizioni legislative dei rispettivi Stati che proibiscono il      matrimonio tra persone dello stesso sesso;
  • la sentenza dell’High      Court of Botswana del 13.11.2014, che ha accolto il ricorso      promosso dall’associazione LEGABIBO (Lesbians,      Gays and Bisexuals of Botswana) contro la decisione del Ministro del      Lavoro e degli Affari Interni di negarne l’iscrizione nel registro delle      associazioni, per violazione dei diritti all’uguaglianza di fronte alla      legge, alla libertà di espressione e alla libertà di riunione e      associazione;
  • la sentenza della Court      of Appeal of the Republic of Singapore del 28.10.2014, che ha      confermato la legittimità costituzionale della Sezione 377A del Codice      Penale che punisce con la pena detentiva il compimento di atti sessuali da      parte di due uomini;
  • le sentenze della Corte      Interamericana dei Diritti Umani del 15.10.2014, causa Tarazona Arrieta y otros vs. Perú,      sulla responsabilità dello Stato per la morte di due persone, ed il      ferimento di una terza, cagionati da un membro dell’esercito nel corso di      un pattugliamento; del 14.10.2014, causa Rochac Hernández y otros vs. El Salvador, che si pronuncia in      merito alla sparizione forzata di minori nel corso del conflitto armato      interno e alle gravi violazioni dei diritti umani ad essa connesse,      sancendo la permanenza di una condizione di totale impunità per gli autori      di tali violazioni; del 28.08.2014, causa Defensor de derechos umanos y otros vs. Guatemala, sulla      condizione dei difensori dei diritti umani in Guatemala e l’inadeguatezza      delle misure di protezione predisposte dallo Stato; e nuovamente del      28.08.2014, causa De personas      dominicanas y haitianas expulsadas vs. República Dominicana, che ha      condannato lo Stato in relazione alla detenzione illegale e alle      espulsioni collettive di cittadini haitiani e dominicani di discendenza      haitiana, per contrarietà alle disposizioni convenzionali ed alle      procedure previste dalla normativa interna e poiché fondate su ragioni di      carattere discriminatorio.

 

 

Per quanto riguarda le giurisprudenze nazionali meritano di essere segnalate:

 

  • Belgio:      le sentenze della Cour      Constitutionnelle n. 167/2014 del 13.11.2014, sulla compatibilità      dell’articolo 31 delle leggi sul Consiglio di Stato, relativo alla      revisione delle decisioni del Consiglio di Stato, con le disposizioni CEDU      in materia di diritto a un ricorso effettivo; n. 165/2014 del 13.11.2014,      che dispone un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia in merito alla      compatibilità delle disposizioni della direttiva 2006/112/CE, relative      all’assoggettamento ad IVA delle prestazioni rese dagli avvocati, con gli      articoli 47 della Carta dei diritti UE, 6 della CEDU, 14 della CIDCP e 9      della Convenzione di Aarhus; n. 164/2014 del 06.11.2014, che sancisce      l’illegittimità costituzionale dell’articolo 2262bis, paragrafo 1(1), del Codice Civile, relativo ai termini di      prescrizione delle azioni personali, applicato alla figura contrattuale      della stipulazione per altri (stipulation      pour autrui), richiamando la giurisprudenza della Corte di Strasburgo;      e n. 163/2014 del 06.11.2014, sulla legittimità dei termini, di cui      all’articolo 187, comma 2, del Codice di Procedura Penale, per proporre      opposizione contro la sentenza di condanna emessa in contumacia, che      richiama la giurisprudenza della Corte di Strasburgo;
  • Bosnia e Erzegovina: le sentenze dell’Ustavni      sud (Corte      costituzionale) del 25.09.2014, sull’asserita violazione dei      diritti di cui agli articoli 3, 6 e 8 della CEDU, che applica una corposa      giurisprudenza della Corte di Strasburgo; e del 24.09.2014, in tema di      diritto a un ricorso effettivo e a un processo equo nell’ambito di una      controversia lavoristica, che richiama le disposizioni CEDU e la      giurisprudenza della Corte di Strasburgo;
  • Francia: le      sentenze della Cour de cassation n. 1323/2014 del      13.11.2014, che, nell’esaminare l’ammissibilità di un accertamento      sull’origine genetica di una persona, richiama l’articolo 8 CEDU; n.      5851/2014 del 21.10.2014, che in materia di estradizione richiama      l’articolo 6 CEDU; n. 5658/2014 del 15.10.2014, in tema di localizzazione      tramite satellite, che richiama l’articolo 8 CEDU;
  • Germania: le sentenze      del Bundesverfassungsgericht del      27.11.2014, sul caso di militari morti a bordo di navi militari, che      accerta che vi sono state indagini appropriate per scoprire la causa dei      decessi, e sulla tutela del diritto alla vita, che richiama la      giurisprudenza della Corte di Strasburgo: la Corte ha respinto l’istanza      di costituzionalità; e del 30.6.2014, che ritiene ammissibile, e non in      violazione dell’articolo 6 CEDU, il rigetto di un appello anche senza      pubblica udienza; la sentenza del Brandenburgisches      Oberlandesgericht (Corte d’appello amministrativa del Brandeburgo)      del 26.11.2014, in ordine alla richiesta d’asilo (accolta) di un profugo      serbo, che esamina la direttiva 2013/32/UE ed anche i termini ivi      utilizzati nelle versioni inglese e francese (nello specifico, “show”      e “démontrer”); e la sentenza del Verwaltungsgericht Berlin      (Tribunale amministrativo di Berlino) del 27.11.2014, che rigetta      un’istanza di asilo, con ampi riferimenti alla normativa comunitaria in      materia;
  • Gran Bretagna: le sentenze dell’United Kingdom Supreme Court del 17.12.2014, in tema di      obiezione di coscienza del personale infermieristico di un reparto di      ginecologia e diritto alla religione; e del 10.12.2014, in cui la Corte      ritiene compatibile con il diritto alla libertà le norme nazionali      inerenti l’ergastolo e le privazioni che ne conseguono per i detenuti; le      sentenze dell’England and Wales      High Court del 17.12.2014, sulla compatibilità dei nuovi      contributi, che devono essere versati dai ricorrenti per le cause in      materia di lavoro, con l’articolo 6 CEDU; del 15.12.2014, sui poteri che      le corti hanno quando trattano casi di minori vittime di reati sessuali e      la tutela del diritto alla vita privata e la libertà di espressione; e del      17.11.2014, in merito al diritto alla vita privata e la possibilità che le      informazioni ottenute illegalmente dalla polizia vengano rivelate al General Medical Council laddove sia      in corso una procedura ispettiva su di un professionista; la sentenza      dell’England and Wales Court of      Appeal del 15.12.2014, sulla compatibilità delle regole di accesso      al legal aid e l’articolo 47      della Carta dei diritti fondamentali dell’UE;
  • Irlanda:      le sentenze dell’High Court      del 14.11.2014, sulla compatibilità del sistema irlandese di accoglienza      dei richiedenti asilo e protezione sussidiaria (Direct Provision Scheme) con gli articoli 3 e 8 della CEDU e      l’applicabilità, nel caso concreto, delle disposizioni della Carta dei      diritti fondamentali UE, alla luce della giurisprudenza delle Corti di      Strasburgo e Lussemburgo; dell’11.11.2014, sul diritto di soggiorno      derivato di un cittadino extra-europeo, familiare di un cittadino      dell’Unione residente in uno Stato Membro diverso da quello di      cittadinanza, alla luce delle pronunce della Corte di giustizia; del      07.11.2014, sulla portata e lo status della Convenzione di Aarhus      nell’ordinamento interno irlandese, con specifico riferimento alle      disposizioni dell’articolo 9 (“Accesso alla giustizia”); dell’01.10.2014,      che ha accolto il ricorso promosso da un cittadino nigeriano contro la      decisione di rifiuto di concessione dello status di rifugiato e fondato su      un rischio di persecuzione a causa dell’orientamento sessuale, anche alla      luce dell’articolo 3 CEDU; del 10.09.2014, che, richiamando una corposa      giurisprudenza della Corte di Strasburgo, ha disposto la consegna del      ricorrente ai sensi di un mandato di arresto europeo, rigettando le      eccezioni fondate su una possibile violazione dell’articolo 5 CEDU; e del      22.08.2014, sul trasferimento del richiedente asilo nello Stato Membro      responsabile per l’esame della domanda, ai sensi del Regolamento Dublino      II, alla luce dei principi sanciti dalla giurisprudenza delle Corti di      Strasburgo e Lussemburgo;
  • Italia: la sentenza      della Corte costituzionale n. 235/2014 del 16.10.2014, che,      in tema di liquidazione del danno biologico per danni “micro-permanenti”,      esclude la violazione del diritto dell’Unione e della CEDU; le sentenze      della Corte di cassazione n. 25011/2014 del 25.11.2014, che,      in materia di disabilità e di sostegno scolastico ai giovani portatori di      handicap, richiama gli articoli 14, 20 e 21 della Carta dei diritti UE e      la Convenzione di New York; n. 24221/2014 del 13.11.2014, che, in materia      di retroattività della legge civile, ricostruisce l’orientamento della      Corte di Strasburgo; n. 44895/2014 del 28.10.2014, in tema di lex      mitior, che richiama l’orientamento della Corte di Strasburgo; n.      43453/2014 del 17.10.2014, che, in materia di risarcimento del danno da      ingiusta detenzione, richiama l’articolo 5 CEDU e l’articolo 6 della Carta      dei diritti UE e l’orientamento delle due Corti europee; e n. 42858/2014      del 14.10.2014, che, in materia di lex mitior, richiama      l’orientamento della Corte di Strasburgo e la sentenza Scoppola; la      sentenza della Corte di appello di Napoli del 7.10.2014,      sugli scatti dovuti al personale precario della scuola, che richiama la      giurisprudenza della Corte di giustizia; l’ordinanza del Tribunale      amministrativo regionale della Campania del 30.10.2014, che      solleva questione di legittimità costituzionale della norma in base alla      quale è stato dichiarato sospeso dalla carica il Sindaco di Napoli e che      richiama gli articoli 6 e 13 della CEDU; l’ordinanza del Tribunale      di Torino del 27.10.2014, di rinvio pregiudiziale, in tema di      violazione del ne bis in idem, per violazione della CEDU e del      diritto dell’Unione; la sentenza del Tribunale di Brindisi del      27.10.2014, in materia di ne bis in idem, che richiama      l’orientamento della Corte di Strasburgo; la sentenza del Tribunale      di Roma del 14.10.2014, che, in tema di licenziamento      discriminatorio, richiama la giurisprudenza della Corte di giustizia;      l’ordinanza del Tribunale di Bologna dell’8.10.2014, che, in      relazione alla violazione dell’articolo 3 CEDU riguardo il      sovraffollamento carcerario, riduce la pena di un certo numero di giorni; la sentenza del Tribunale      di Varese dell’8.10.2014, che, in caso di surrogazione di      maternità, ritiene non punibili le dichiarazioni false rese dai genitori      circa il loro status e la nascita del figlio, alla luce della      giurisprudenza della CEDU; l’ordinanza del Tribunale di Livorno      del 15.9.2014, che solleva questione di legittimità costituzionale di una      norma nella parte in cui non include il convivente more uxorio tra i soggetti beneficiari dei      permessi di assistenza al portatore di handicap in situazione di gravità,      richiamando l’orientamento delle due Corti europee; l’ordinanza      del Tribunale per i minorenni di Bologna del 6.11.2014, che      solleva questione di legittimità costituzionale delle norme che      impediscono l’adozione da parte di una coppia gay sposata all’estero,      richiamando l’orientamento della Corte di Strasburgo; l’ordinanza della Commissione      tributaria provinciale di Reggio Emilia del 23.9.2014, che solleva      questione di legittimità costituzionale di alcune norme tributarie per      contrasto con la CEDU sotto il profilo della violazione del principio del      giusto processo;
  • Lituania:      la sentenza della Konstitucinis      Teismas (Corte      costituzionale) dell’08.10.2014, sulla legittimità costituzionale      dell’articolo 2, paragrafo 1, della Legge sul ripristino dei diritti di      proprietà (Law on the restoration of the rights of      ownership of citizens to the existing real property), con specifico      riguardo all’ipotesi di successione legittima, che richiama la      giurisprudenza della Corte di Strasburgo;
  • Repubblica Ceca: la sentenza dell’Ústavní soud (Corte      costituzionale) del 26.05.2014, in materia di custodia parentale, che ha      annullato le sentenze delle corti di grado inferiore per violazione, fra      gli altri, dell’articolo 8 CEDU, richiamando i principi e i criteri      decisionali sanciti dalla giurisprudenza interna e della Corte di Strasburgo;
  • Spagna:      le sentenze del Tribunal      Constitucional n. 165/2014 dell’08.10.2014, sul valore probatorio      delle dichiarazioni auto-incriminanti rese agli organi di polizia nella      fase antecedente al procedimento penale, che richiama la giurisprudenza      della Corte di Strasburgo; e n. 145/2014 del 22.09.2014, sulla mancanza di      previsione legale riguardo all’ipotesi di intercettazione delle      conversazioni dell’imputato con altri detenuti nel corso del fermo di      polizia e la violazione del segreto delle comunicazioni, che applica la      giurisprudenza della Corte di Strasburgo.

 

 

Quanto ai commenti, abbiamo inserito i seguenti testi:

 

Articoli:

 

Giacinto Bisogni “Il diritto e la scienza nell’epoca del biodiritto”

 

Giovanni Orlandini “I diritti fondamentali dei lavoratori nella giurisprudenza della Corte di giustizia”

 

Armando Spataro “Il Senato USA svela la verità su renditions e torture, ora tocca all’Europa”

 

 

Note e commenti:

 

Linda D’Ancona “Trasformazione autoritativa del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno: per la Corte di Giustizia la legge italiana non è fonte di discriminazione”

Paolo Coppola “Breve commento alla sentenza Mascolo della Corte di giustizia dell’Unione europea”

 

Vincenzo De Michele “L’interpretazione autentica della sentenza Mascolo-Fiamingo della Corte di giustizia UE sulla tutela “energica” del lavoro flessibile alle dipendenze di datori di lavoro pubblici e privati”

 

Macarena Hernández BejaranoEl período de prueba del contrato de apoyo a los emprendedores: un ejemplo de vulneración de la Carta Social Europea

 

Sergio Galleano “La sentenza Mascolo sulla scuola rischia di avere effetti clamorosi per il precariato degli altri enti pubblici”

 

Suzan Lewis et al.Maternity Protection in SMEs: An international review

 

Alberto Marcheselli “Diritti fondamentali CEDU e “giudici tributari sotto al trono”: una storica questione di legittimità costituzionale”

 

Martin Myant e Agnieszka PiasnaWhy have some countries become more unemployed than others? An investigation of changes in unemployment in EU member states since 2008

 

Guido Savio “Riconoscimento dello status di rifugiato a cittadino nigeriano per ragioni di orientamento sessuale”

 

Adrián Todolí SignesLa retribución por vacaciones en los Convenios Internacionales de la OIT: El caso de España y Brasil

Elisabetta Tarquini “Il divieto di discriminazione per età come principio generale di diritto dell’Unione: una fattispecie di efficacia diretta nei rapporti tra privati”

 

Oscar Zavala GamboaEl poder del empleador como elemento distintivo de la relación laboral

 

 

Relazioni:

 

Luisa Torchia “Il potere sanzionatorio della Consob dinanzi alle corti europee e nazionali”

Lucia Tria “Tutela dei diritti fondamentali: alla ricerca della massima espansione delle garanzie tra diritto interno, fonti sovranazionali e/o internazionali. Tecniche di interrelazione”

 

Lucia Tria “Il divieto di discriminazione tra Corte di Strasburgo e Corti interne”

 

 

Documenti:

 

Fundación 1º de MayoDiagnóstico y reflexiones sobre la precariedad en España

 

Il rapporto Oxfam dell’ottobre 2014 “Even it up: Time to end extreme inequality

 

Il rapporto del Senato Usa sulle torture della Cia, del 3 dicembre 2014

 

 

Segnaliamo infine che in “Novità slsg” sono pubblicati i seguenti articoli di commento al parere 2/13 del 18.12.2014 della Corte di Giustizia:

 

Jean Paul Jacqué “Non à l’adhésion à la Convention européenne des droits de l’homme?

 

Henri Labayle “La guerre des juges n’aura pas lieu. Tant mieux? Libres propos sur l’avis 2/13 de la Cour de justice relatif à l’adhésion de l’Union à la CEDH

 

Steve Peers “The CJEU and the EU’s accession to the ECHR: a clear and present danger to human rights protection

 

Lucia Serena Rossi “Il Parere 2/13 della CGUE sull’adesione dell’UE alla CEDU: scontro fra Corti?

 

 

 

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