Una grande squadra è quella della Lista Galletti n. 3 che si vede dalla capacità di stare insieme e di lavorare l’uno per l’altro. Alla Cassa come per il Congresso tutti e 38 uniti. Colleghe e colleghi che stanno insieme da anni, che lavorano da anni nelle associazioni forensi, che sono cresciuti insieme negli uffici giudiziari.
Ecco di seguito i punti qualificanti di un programma serio e sostenibile che non vuole essere una sorta di “libro dei sogni” da propalare ai colleghi in vista delle votazioni, ma un contributo utile per rendere la nostra previdenza più equa e solidale.
1. Difendere l’autonomia e il patrimonio della Cassa Forense contrastando, con fermezza, ogni tentativo di appropriarsi delle risorse degli avvocati;
2. Rendere definitiva la cancellazione del contributo integrativo minimo, oggi prevista sino al 2022, fermo il pagamento del 4% sul fatturato effettivo a carico del cliente;
3. Eliminare il contributo integrativo del 4% in caso di prestazioni rese tra avvocati;
4. Costituire una Cassa Mutua per i Professionisti anche in sinergia con le altre Casse Professionali aderenti all’Adepp;
5. Introdurre la possibilità di rateizzazione, senza sanzioni ed interessi, dei contributi minimi per chi ha un reddito inferiore ai 10.300,00 euro;
6. Estendere la possibilità di compensare i crediti per il gratuito patrocinio con i debiti previdenziali;
7. Combattere la doppia imposizione fiscale del sistema previdenziale;
8. Implementare la politica di Welfare attivo a sostegno della professione;
9. Favorire la crescita professionale attraverso borse di studio per l’acquisizione del titolo di cassazionista, per l’acquisizione di specifiche competenze professionali e l’accesso ai Fondi Europei;
10. Fornire, tramite una Piattaforma Digitale Unificata, un ausilio per affrontare al meglio la rivoluzione digitale che riguarderà presto tutti i settori giudiziari;
11. Elevare le fasce di età che possano usufruire delle agevolazioni per l’accesso al credito, con interessi e garanzie, a carico di Cassa Forense finalizzate all’avviamento od alla ristrutturazione dello studio professionale o alla costituzione di nuovi studi associati o società tra professionisti;
12. Salvaguardare il principio di solidarietà evitando però che lo stesso diventi così oneroso da far cercare vie di fuga, attraverso schemi societari, fissando dei limiti reddituali su cui applicare il contributo di solidarietà;
13. Garantire l’equilibrio finanziario di Cassa Forense anche attraverso una politica di attenzione alle spese correnti a tutela della sua autonomia.