La Corte di Giustizia dell’unione Europea, con sentenza 131/12 , ha ritenuto  responsabile il gestore  del motore di ricerca in merito ai  dati personali che appaiono su pagine web di terzi: gli utenti potranno quindi rivolgersi direttamente all’Internet Provider per la rimozione dei dati che li riguardino.

La cancellazione non riguarderà solo i risultati della ricerca da cui possano risultare elementi propriamente diffamatori, ma anche  i link ove si trovino i dati personali degli utenti che «in relazione al tempo trascorso e alle finalità per le quali sono stati trattati non siano più pertinenti».

 

Avv. Barbara Carrara

Di Barbara Carrara

Avvocato Cassazionista del Foro di Roma

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