di Samantha Mendicino

La proprietaria di un piccolo cocker pensava di farla franca. Aveva pensato davvero a tutto tranne che… all’intervento del “caso fortuito”. Era stata capace di legare in modo sicuro il proprio cane ad una specie di asta, incastrandola poi ben benino all’interno del cassonetto dei rifiuti: il cane non avrebbe avuto modo nè di liberarsi nè di evitare il peggio: entrare nel meccanismo tritarifiuti del camion della nettezza urbana. Reati contestati: art. 544 bis c.p. (uccisione di animale) ed art. 56 c.p. (delitto tentato). La denuncia è partita dalla Lega Difesa del Cane che, tra l’altro, si è anche costituita parte civile.

La donna è stata condannata dal Tribunale di Trani, sezione distaccata di Molfetta, ad 1 mese e 10 giorni di reclusione: pena convertita in una multa di 10.000 euro (in virtù dell’oblazione).

Il caso fortuito, questa volta, assume le vesti di un giovane che, dopo esserci accorto del fatto e dopo aver liberato il cane, ha testimoniato sino alla fine quanto visto.  Un esempio lampante di quanto sia importante la responsabilità civica di ogni cittadino: siamo tutti chiamati a tenere sempre gli occhi ben aperti ed a non aver timore di dire la verità nè di perseverare nelle scelte giuste.

 

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